E’ la seconda volta che Daniel Fontana mette il proprio sigillo sul Triathlon Internazionale di Milano da quando l’organizzazione è firmata Eco Race. Già vincitore della prima edizione della gara, anche quest’anno l’italo argentino di DDS Triathlon Team ha scritto il proprio nome sull’albo d’oro, mettendo in fila gli avversari.
Le distanze di gara sono state quelle canoniche delle gare di triathlon olimpico con 1,5 km per la frazione natatoria nelle acque dell’Idroscalo milanese, 40 km per quella ciclistica e 10 km per quella podistica. Un tracciato che ha avuto tutte le caratteristiche per essere spettacolare, sia nella velocità dei percorsi, che nella suggestione della location.
‘In questi mesi ho scelto di gareggiare in Italia per ragioni famigliari – ha commentato Daniel. Tra meno di un mese nascerà mio figlio e non vorrei perdermi questo evento. Il triathlon Internazionale di Milano è stato così un’occasione preziosa per mettermi alla prova in un evento prestigioso a due passi da casa e nel quale testare la condizione in vista del Chia Sardinia Triathlon 70.3 di sabato. Le sensazioni sono state positive e per alcuni versi migliori di quelle che mi aspettassi alla vigilia. Mi piace rendermi conto ogni volta che in gara riesco a tirare fuori ancora, dopo tanti anni, prestazioni di cui magari in allenamento non ho conferma quotidiana. Il pettorale mi ha sempre fatto questo effetto d’altronde e continuo terribilmente a divertirmi quando lo indosso. Nella due giorni milanese che a ospitato il Triathlon Internazionale di Milano è andato in scena anche il Grand Prix, con gare di altissimo livello che a mio avviso hanno confermato che l’Italia e soprattutto questa location, può veramente essere pronta a fare il grande salto internazionale verso l’organizzazione di una Coppa del Mondo quì in Lombardia. Ho visto ragazzi estremamente motivati, performance di alto valore tecnico e un’organizzazione all’altezza dei migliori eventi mondiali. Mi auguro che questo possa essere un passo decisivo verso una candidatura che renderebbe onore al nostro movimento e che potrebbe dargli slancio e vigore.’