Ottimo sesto posto per Daniel nella prova argentina, in una gara che lo ha visto rande protagonista nel nuoto e che ha fatto registrare un ottimo crono nella frazione podistica, a conferma di un avvenuto pieno recupero del Tendine d’Achille post intervento.
L’esordio stagionale nel circuito mondiale l’aveva fatto già a Gennaio Daniel Fontana, nell’IM 70.3 Pucon, in Cile, ma la gara di Buenos Aires doveva essere la conferma di un reale pieno recupero e l’occasione per fare il punto sulla condizione e la preparazione.
Le conferme che si cercavano sono arrivate, con una gara velocissima, che ha visto l’atleta di DDS Triathlon Team tra i protagonisti con una frazione natatoria ad altissimo livello e la mezza maratona corsa di poco sopra ad 1.16’.
Con una partenza molto decisa fina dalle prime bracciate del nuoto, Fontana si è portato in T1 in seconda posizione direttamente a ridosso dell’australiano Appleton e precedendo atleti del calibro degli americani Collins e Hoffman e degli argentini De Elias e Galindez.
La frazione ciclistica ha visto la fuga solitaria di un terzetto di atleti capaci di medie spaventose sui pedali. Appleton, Hoffman e Collins hanno imposto agli inseguitori un ritmo forsennato e hanno staccato nei primi chilometri Daniel che si è così ritrovato senza punti di riferimento per buona parte della frazione. In T2 Daniel è entrato in quinta posizione insieme all’argentino De Elias, accusando un ritardo di circa sei minuti sulla testa della gara.
A poco è servita una frazione run corsa a ritmi veramente molto serrati (1.16’46” sui 21 km), se non a dare definitiva conferma di un pieno recupero; la finish line ha visto Daniel in sesta posizione a meno di un minuto da De Elias quinto.
‘Non posso essere pienamente soddisfatto di un sesto posto – ha precisato Daniel nel post competizione – Un atleta entra in gara sempre e solo per vincere. Avevo grandi ambizioni per questa gara. Non posso però non essere obiettivo e valutare questa performance con lucidità. Sono rientrato a pieno titolo tra i migliori atleti al mondo. Quello di Pucòn non è stato un exploit isolato. Qui a Buenos Aires ho nuotato molto forte e corso a ritmi che non pensavo di poter sostenere. In bici l’elite mondiale sta facendo veramente dei giochi di prestigio nel triathlon, con medie paurose. Non è semplice tenere la testa, soprattutto con quasi un anno di stop e lontananza dalle competizioni. Io mi sento bene; direi fisicamente rigenerato. I riscontri in allenamento ci sono e la cattiveria agonistica è quanto mai forte. Ho cambiato un pochino l’impostazione del training privilegiando qualità e forza a discapito della quantità. Adesso ho bisogno di ricostruire la forza; poi penseremo ad inserire i volumi. Sono certo che sia solo questione di tempo e un passo dopo l’altro rimetterò la testa nelle prime posizioni di classifica’.