Al rientro alle gare Daniel torna nell’elite mondiale sulla mezza distanza.
IRONMAN 70.3 Bariloche, in Argentina, è la gara che Daniel ha scelto per l’esordio agonistico 2018, dopo oltre quattro mesi di lontananza dalle gare e un periodo di preparazione invernale alle Canarie. In gara tra i favoriti della vigilia con il pettorale numero 3, il campione Ironman italo argentino ha chiuso la propria fatica al sesto posto in classifica. Questo risultato tecnico conferma in suo rientro nell’elite mondiale, ma gli lascia parzialmente amaro in bocca per la certezza di non aver potuto esprimere a pieno l’attuale condizione fisica.
Nella gara frustata da un Terenzo Bozzone, forte specialista neozelandese portacolori del Team Bahrain, che solo sei giorni prima ad Ironman New Zeland ha stupito tutti con un 7.59’57” sulla full distance, Daniel è stato vittima di una forte ipotermia nella frazione bike, che na ha di molto condizionato la performance.
Uscito dall’acqua secondo a ridosso del brasiliano Amorelli, Daniel si è subito portato in testa alla corsa insieme a Bozzone nella frazione ciclistica. La pioggia, le basse temperature e il forte vento, lo hanno però portato a subire le conseguenze di una forte ipotermia dopo una ventina di chilometri sui pedali.
‘E’ stata una giornata molto sfortunata quanto a meteo – ha commentato Daniel ai microfoni ufficiali al termine della gara -. Lo spostamento in avanti di un’ora della partenza per fuggire un po’ il maltempo ne è evidente segno. Molti atleti ne hanno pagato dazio, sia tra i professionisti che tra gli amatori. Io sono molto tirato fisicamente in questo momento e probabilmente la scarsa percentuale di grasso corporeo mi ha penalizzato. Stavo molto bene in acqua, ma tolta la muta, con il body bagnato, la pioggia e il vento freddo sono incappato negli esiti di un’ipotermia in bicicletta attorno al ventesimo chilometro della seconda frazione. Ero con Bozzone in quel momento e il ritmo mi sembrava sostenibile. Ho però iniziato ad avere tremori ed irrigidimento alle braccia e alle gambe e nei settanta kilometri che mi rimanevano ho passato un calvario. Mi sono dovuto fermare due volte e sceso dalla bici in T2 le gambe erano legnose. Ho iniziato a recuperare buone sensazioni e a correre discretamente gli ultimi 6 km di gara, ma i giochi ormai erano fatti’.
Un sesto posto di cui il campione italo-argentino non può certo lamentarsi, ma che gli lascia l’amaro in bocca per una prova nella quale sentiva di poter cogliere un altro tipo di risultato.
‘Non nego che mi sono presentato sulla linea di start con l’obiettivo di un podio tutt’altro che inaccessibile. Sto bene, i riscontri in allenamento sono stati buoni nell’ultimo periodo e la starting list era alla portata di una medaglia per me. Non posso certo lamentarmi di un sesto posto in una gara di questa portata, ma la soddisfazione piena sarebbe arrivata solo con una medaglia al collo questa volta’.
Daniel rientrerà in Italia martedì e giovedì ripartirà per la Toscana per un periodo di training in vista delle prossime gare. Lo aspetta il Chia Sardina 70.3 a fine Aprile e sta valutano in queste ore la partecipazione ad un altro importante evento del circuito mondiale qualche settimana prima.